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Dolore nell'artrite reumatoide

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Negli Stati Uniti d'America circa 80 milioni di persone
soffrono di qualche forma di artrite; 30 milioni soffrono
di mal di schiena; milioni soffrono di dolori artritici al
collo e 200.000 bambini sono affetti da artrite giovani-
le. In Gran Bretagna si calcola che soffrano di dolori al-
le articolazioni 20 milioni di persone, di cui 4 milioni ad-
dirittura rese invalide dall'artrite.
Per di più, ogni anno, altri 20 milioni dovranno soppor-
tare mal di schiena con effetti che variano dal leggero di-
sagio alla completa invalidità.
Una volta che uno di questi mali si stabilizza in un sog-
getto, diviene una condanna a vita a meno che la sempli-
cità della soluzione del problema non venga pienamente
compresa.
Sin dall'inizio le articolazioni affette da artrite reumatoi-
de e il conseguente dolore devono essere considerati co-
me indicatori di una mancanza d'acqua nella superficie
della cartilagine delle articolazioni colpite. Il dolore artri-
tico è un altro

dei segnali della sete del corpo in quella
zona. In alcuni casi, la carenza di sale può essere un fat-
tore aggiuntivo.
Le superfici cartilaginose delle ossa in un'articolazione con-
tengono molta acqua. La proprietà lubrificante di quest'ac-
qua "trattenuta" è utilizzata dalla cartilagine, permettendo
alle due opposte superfici di scorrere liberamente una sul-
l'altra durante il movimento articolare.
Mentre le cellule ossee sono immerse in depositi di calcio,
quelle cartilaginose sono immerse in una sostanza conte-
nente molta acqua.
Quando le superfici cartilaginose scorrono una sull'altra,
alcune cellule superficiali muoiono e si distaccano. Nuove
cellule prendono il loro posto dai corpuscoli terminali in
crescita che sono attaccati alla superficie ossea sulle due
parti. In una cartilagine ben idratata la percentuale di dan-
no da frizione è minima, mentre in una disidratata aumen-
ta. Il rapporto tra il tasso di rigenerazione delle cellule car-
tilaginose e il loro "squamarsi abrasivo" è l'indice dell'effi-
cienza di un'articolazione.
Le cellule sanguigne attive nel midollo dell'osso sottraggo-
no alla cartilagine l'acqua disponibile che attraversa la
struttura dell'osso. Nel processo di dilatazione dei vasi san-
guigni per accrescere la circolazione della zona, può succe-
dere che il ramo che passa in una stretta apertura nell'os-
so non possa espandersi adeguatamente; le cellule che di-
pendono da questo ramo per ricevere la loro dose di acqua
vengono sottoposte a un razionamento.
In tali circostanze, e a meno che non si verifichi una dilui-
zione del sangue per portare più acqua, le richieste di li-
guido della cartilagine dovranno essere soddisfatte dai va-
si sanguigni che nutrono la capsula dell'articolazione. Il
nervo che regola i meccanismi di smistamento a tutte le
giunture produrrà segnali di dolore. 
All'inizio tale dolore indica che la giuntura non è del tutto
pronta a sopportare la pressione finché non è pienamen-
te idratata. Questo tipo di dolore deve essere trattato con
un regolare aumento di acqua per diluire il sangue circo-
lante nella zona, finché la cartilagine non è pienamente
idratata.
È mia convinzione che il gonfiore e il dolore nella capsula
della giuntura siano il segno che c'è una dilatazione o un
edema dei vasi che le forniscono sangue.
Le superfici dell'articolazione hanno terminazioni nervo-
se che regolano tutte le funzioni. Quando richiedono un
maggiore afflusso di sangue nella zona per attingere ac-
qua dal siero, l'espansione vascolare compensatoria nel-
la capsula deve supplire all'inefficienza della circolazione
per via ossea del rifornimento.
A causa della disidratazione, si può eventualmente verifi-
care un serio danno alle superfici cartilaginose (al punto
di rendere le superfici dell'osso nude ed esposte finché
non si instaura un'osteoartrite), questo danno innesche-
rà un meccanismo per rimodellare la giuntura. Quando si
verifica un danno (anche da disid ratrazione) il tessuto
danneggiato deve essere riparato. Questi ormoni addetti
al rimodellamento della zona si mettono in moto e ri-
strutturano le superfici dell'articolazione. Sembra che es-
si prowedano alle linee di forza e di pressione che le giun-
ture devono sopportare.
Sfortunatamente il processo di riparazione sembra pro-
durre una deformazione delle giunture. Per evitarla si
dovrebbe prendere il dolore molto sul serio e prestare
molta attenzione all'assunzione giornaliera di acqua. Il
dolore dovrebbe essere riconosciuto come un sintomo
di disidratazione locale. Se non scompare dopo pochi 
giorni di adeguata ingestione di acqua e ripetuti leggeri
movimenti delle giunture per incrementare la circolazio-
ne nella zona, si dovrebbe allora consultare un terapeu-
ta professionista.
Non avete niente da perdere e tutto da guadagnare nel ri-
conoscere il dolore e l'infiammazione (non dovuta a infe-
zione) di un'articolazione reumatoide come un segnale di
sete nel vostro corpo. State probabilmente mostrando al-
tri segni di carenza di acqua, ma questo particolare pun-
to sta indicando una predisposizione a un più serio dan-
no in quella zona.
Se ci rendiamo conto che il corpo ha difficoltà nel rico-
noscere il suo stato di disidratazione, è possibile che que-
sta soglia più bassa di attenzione sia ereditabile anche da
un bambino. È possibile che quella disidratazione in un
bambino che cresce rapidamente possa anche indicare la
sua presenza attraverso il dolore avvertito nelle giunture,
così come nel bruciore di stomaco. La modalità di pro-
duzione del segnale che denoterebbe sete potrebbe natu-
ralmente essere la stessa nei giovani e negli adulti. Si rac-
comanda perciò di trattare anche l'artrite giovanile con
un aumento giornaliero di acqua. 

Esratto del libro di F. Batmanghelidj: Il tuo corpo implora acqua

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