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Pillola, cerotto e anello, guida alla contraccezione ormonale


I contraccettivi ormonali regolarizzano il ciclo mestruale e migliorano la vita sessuale delle donne che li utilizzano. Che cosa sono? È vero che sono tutti uguali? Come si può scegliere il metodo più adatto? Dai vantaggi agli effetti collaterali, ecco un vademecum realizzato con la consulenza scientifica di Alessandra Graziottin
La contraccezione è un’esigenza di ogni donna. Gli obiettivi sono diversi a seconda delle caratteristiche fisiche, dell’età e delle condizioni di salute. Che cosa sono, in particolare, i contraccettivi ormonali? È vero che sono tutti uguali? Come si può scegliere il metodo più adatto? Le tre caratteristiche sono: l’efficacia, ovvero la capacità di prevenire con certezza le gravidanze indesiderate, la sicurezza, cioè l’assenza di effetti collaterali, e la reversibilità, in pratica la possibilità di tornare fertili quando si interrompa l’assunzione. Altri importanti requisiti sono la capacità di interagire positivamente con la salute della donna e la scelta fra vie di somministrazione differenti. Sulla base di questi criteri, i metodi più efficaci oggi disponibili sono i contraccettivi ormonali: pillola, cerotto transdermico e anello vaginale. 

Che cosa è un contraccettivo ormonale. 
È un farmaco che contiene ormoni femminili (estrogeni e progestinici, o soli progestinici) capaci di inibire l’ovulazione. Agisce quindi impedendo la fecondazione.


Le modalità di assunzione. Si può optare fra diversi tipi di somministrazione, in base alle preferenze soggettive: la piccola “classica” va presa ogni giorno per tre settimane al mese. Il cerotto va  applicato una volta la settimana, sempre per tre settimane. Lo si può mettere sulla schiena, sull’addome, sulle gambe, sulle braccia o sui glutei ma non sul seno. E’ importante non usare oli o altri cosmetici sulla zona di pelle prescelta per l’uso e su quella più vicina per non mettere a repentaglio l’aderenza del cerotto. L’anello vaginale va inserito una sola volta al mese, sempre con una settimana di pausa. La scelta comunque va concordata con il proprio ginecologo.

Come agiscono. Gli ormoni entrano nel corpo per bocca e per mucosa intestinale, nel caso della pillola, con il contatto con la pelle, nel caso del cerotto, e attraverso la mucosa vaginale, nel caso dell’anello.
La via di somministrazione è la differenza tra i tre, poi il meccanismo contraccettivo è simile in tutti e tre i casi: estrogeno e progestinico raggiungono l’ipotalamo, la “centralina” del cervello che produce gli ormoni che inducono l’ovulazione, e lo mettono in pausa per il tempo desiderato. Dopo aver esercitato la loro azione gli ormoni vengono inviati al fegato, che ha il compito di disattivarli ed eliminarli. Quando non c’è più bisogno della contraccezione, basta interrompere la somministrazione: gli ormoni contraccettivi scompaiono dal sangue e l’ipotalamo torna a lavorare e a coordinare sia l’ovulazione sia la produzione di ormoni femminili.

Tre motivi per sceglierla. In primo luogo si sceglie di controllare, in modo sicuro, efficace, innocuo e reversibile, la propria fertilità. Inoltre si può fare l’amore in piena serenità. Anche se è sempre bene chiedere al partner (soprattutto se nuovo) di usare il profilattico: questo per proteggersi anche dal rischio di malattie sessualmente trasmesse, tra cui il Papillomavirus, responsabile del cancro cervicale se appartiene ai ceppi ad alto rischio oncogeno, ossia capaci di provocare tumori nelle cellule infettate. Infine sono molti i vantaggi per la salute e il benessere corporeo.

I vantaggi per la salute in generale.
 I contraccettivi ormonali regolarizzano il ciclo mestruale, garantendo un apporto ormonale più equilibrato. Eliminano così i sintomi legati a problemi di polimenorrea (mestruazioni più frequenti), metrorragia (mestruazioni più abbondanti), oligomenorrea (mestruazioni meno frequenti) e amenorrea (blocco mestruale per tre mesi o più). Inoltre essi riducono le anemie da carenza di ferro, dovute a flussi eccessivamente abbondanti o troppo frequenti, la dismenorrea, ossia il dolore mestruale, la sindrome premestruale, ossia l’insieme dei disturbi che accompagnano il ciclo (variazioni dell’umore, depressione, irritabilità, appetito eccessivo per cibi dolci o salati, gonfiore addominale). Infine il rischio di cisti ovariche, che sono la causa principale di ricovero in ospedale nelle giovani donne.

La riduzione del rischio di contrarre il tumore. Cerotto, pillola e anello vaginale riducono il rischio di tumore dell’ovaio del 40-50 per cento. Basti pensare che questo si osserva già nelle donne che usano questi metodi per soli tre-sei mesi, e persiste per quindici anni dopo la sospensione. In generale, più lungo è stato il periodo di contraccezione ormonale, minore è il rischio di tumore ovarico.
Non solo, anche la possibilità di contrarre il cancro all’endometrio (lo strato interno dell’utero) si dimezza, stessa cosa accade per il carcinoma al colon, che viene ridotta del 40-60 per cento. Mentre per quanto riguarda il rischio di tumore al seno, non è influenzato dalla contraccezione ormonale attuale o passata, né dalla sua dose e durata di assunzione, né dall’età di prima contraccezione. Infine il lieve aumento di tumori del collo dell’utero, in corso di contraccezione ormonale, riportato in alcuni studi, non sembra essere dovuto all’effetto degli ormoni, quanto al fatto che le donne che adottano questo tipo di contraccezione tendono a non far usare il profilattico al proprio partner. Questo le espone a un maggior rischio di infezioni da Papillomavirus, responsabile del cancro del collo dell’utero nel 96.6 per cento delle donne colpite.

Effetti collaterali: il peso un falso problema. 
Alcuni effetti collaterali delle pillole di prima generazione (quali aumento di peso, tensione e dolore al seno, nausea, cefalee, ritenzione idrica e pesantezza agli arti inferiori, riduzione del desiderio sessuale) sono diventati molto più lievi e infrequenti con l’uso di pillole a basso dosaggio. Oggi le variazioni di peso sono minime (dai 330 al 570 grammi a seconda del prodotto usato) per l’82-85% delle donne. Un 7-8% cala di peso con la pillola, un altro 7-8% può aumentare, oltre i due chili. Stili di vita appropriati, tra cui un regolare movimento fisico, minimizzano il rischio di aumentare di peso. Aumenti rapidi di peso possono essere dovuti a una scelta di farmaco non appropriata per quella donna, per dosaggio e tipo di progestinico, ma anche al fatto che mangi di più “per colpa della pillola”. Per questo è sempre opportuno assumere un contraccettivo ormonale sotto controllo medico. Tra i possibili effetti collaterali rimangono: irregolarità del ciclo, con perdite ematiche intermestruali o assenza di ciclo durante la pausa (soprattutto con le pillole molto leggere), amenorrea (assenza di mestruazioni) dopo la sospensione (comunque, al massimo dopo qualche mese, il ciclo riprende spontaneamente).

La guida alla contraccezione ormonale è stata realizzata con la consulenza scientifica della professoressa Alessandra Graziottin, direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell'H. San Raffaele Resnati di Milano
di Adele Sarno
fonte:http://canali.kataweb.it/salute-donna/2009/01/12/pillola-cerotto-e-anello-guida-alla-contraccezione-ormonale/?h=2

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