Studio Fondazione Italiana Onlus, guidato dal prof. Signorile
Milano, 2 mar. (Apcom) - Un gruppo di scienziati italiani ha scoperto nel feto umano l'origine dell'endometriosi, malattia che colpisce 150 milioni di giovani donne nel mondo. E' la prima dimostrazione scientifica sulla genesi della patologia, dopo oltre tre secoli di teorie e pratiche terapeutiche mai provate scientificamente. Il team di scienziati che ha fatto la scoperta è guidato dal professor Pietro Giulio Signorile, chirurgo e ricercatore impegnato da oltre 20 anni nello studio della malattia e presidente della Fondazione Italiana Endometriosi Onlus, che ha finanziato lo studio. I ricercatori hanno scoperto cellule di endometrio al di fuori dell'utero nei feti già dalla 16esima settimana di vita intrauterina: la percentuale di casi osservati è corrispondente all'incidenza della malattia sulla popolazione femminile adulta. La malattia, dunque, è presente già dopo le prime fasi dopo il concepimento, e potrebbe anche avere un'origine genetica. Oltre al professor Signorile, che lavora all'American Ospital di Roma come chirurgo e insegna all'Università dell'Aquila, alla scoperta hanno partecipato il professor Alfonso Baldi del Dipartimento di Biochimica sezione di patologia della II Università di Napoli, la dottoressa Rossana Bussani del Dipartimento di Patologia dell'Università di Trieste, la dottoressa Maria Rosaria D'Armiento del Dipartimento di Scienze Biomofologiche e la dottoressa Maria De Falco del Dipartimento di Biologia Evolutiva e Comparativa dell'Università Federico II di Napoli. La scoperta sarà illustrata in occasione del convegno "High Tech in endometriosi e infertilità" mercoledì 4 marzo a Roma, con l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Presidenza del Consiglio, del ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali, del ministero delle Pari Opportunità e degli istituti Inail e Inps. Nel corso del convegno sarà presentata la documentazione relativa allo studio, con foto e dati sulla casistica.
Mon
fonte:www.ilriformista.it
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