Le linee guida americane confermano gli studi di Veronesi. Mortalità dimezzata grazie alle diagnosi precoci
VERONESI - In Italia, però, la scommessa è partita nel 2000 e, come spesso è accaduto nella storia della lotta al tumore degli ultimi cinquant’anni, c’è lo zampino di Umberto Veronesi, direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano. Intuito e testardaggine, navigando tra le contestazioni. Nel 2000 lo studio pilota, nel 2004 il primo Cosmos che ha seguito 5.200 fumatori (il più ampio test effettuato in Europa da un solo centro) e oggi Cosmos II aperto a 10 mila volontari per validare anche la novità dell’esame per individuare i frammenti di Rna tumorali circolanti nel sangue, segnale dell’avvio di un tumore e non del suo consolidamento. Per individuarlo sempre prima e salvare vita, e qualità di vita, di chi ne è colpito. I soldi per queste ricerche sono della Fondazione Umberto Veronesi e dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc). Il tumore al polmone, allo stato attuale, lo si scopre a male già avanzato. È così per sette pazienti su dieci. L’intervento chirurgico è impegnativo, con apertura del torace e asportazione di parte o di tutto un polmone, le terapie successive massicce, la mortalità alta.
DIAGNOSI PRECOCE - Un big killer, finora tra quelli (come nel caso del pancreas e del cervello) la cui diagnosi precoce era difficile. Un po’ anche per cultura: «Colpisce i fumatori, lo sanno, smettano per salvarsi», un sentire diffuso, quasi punitivo. Ma la scienza, quella che non si arrende, ha trovato la strada per intercettare pochi subdoli millimetri di cancro, silenzioso perché ancora non forte e quindi finalmente battibile. L’annuncio di oggi è che si passa dall’impossibile al possibile. Come già accaduto, negli ultimi 60 anni, capovolgendo i destini del cancro all’utero con il pap test, di quello al seno grazie ad apparecchiature che intercettano il male quando è aggredibile, del colon retto (oggi anche con la colonscopia virtuale) e della prostata con esami ormai noti a tutti. Nei primi due casi, in particolare per il seno, lo zampino di Veronesi è sempre stato determinante. La diagnosi precoce del tumore al polmone è oggi possibile. A tal punto che la chirurgia si chiede ora come fare ad eliminare quei pochi millimetri senza dover arrecare più danni fisici del tumore stesso.
TAC SPIRALE - «Le linee guida statunitensi hanno stabilito che tutti i medici clinici dovrebbero avviare una discussione sullo screening con i pazienti fumatori o ex fumatori», dice Veronesi. Una tac spirale a basso dosaggio («stesse radiazioni di un volo Milano-New York», dice Massimo Bellomi, radiologo Ieo) individua la presenza di noduli, anche piccoli, 7 volte di più rispetto alla radiografia del torace e senza mezzi di contrasto, in soli 10 secondi. Sottolinea però Bellomi: «La Tac spirale va fatta in centri specializzati, le stesse linee guida americane avvertono che altrimenti è meglio non farla». Attualmente il tumore al polmone è senza diagnosi precoce, aggiunge Lorenzo Spaggiari, chirurgo toracico allo Ieo, «dei 37mila nuovi casi diagnosticati ogni anno in Italia, più del 70% viene scoperto quando la malattia è già in fase avanzata, spesso inoperabile». Con lo screening si arriva anche al 50% di riduzione della mortalità. Molto di più tra 10-15 anni. Il sogno di Spaggiari? «Non operare nemmeno, individuare precocemente ed eliminare quei noduli di pochi millimetri con la moderna radioterapia. Senza più tagli né asportazioni».
VOLONTARI - Ora parte Cosmos II. Giulia Veronesi, che della diagnosi precoce si occupa, lancia un appello: «Mancano ancora settemila volontari per raggiungere quota 10mila tra fumatori o ex fumatori, con più di 55 anni di età e che abbiano consumato almeno 20 sigarette al giorno per almeno 30 anni: per loro tac spirale a basso dosaggio ed esame del sangue per cercare marcatori biologici del tumore al polmone. Si può partecipare chiamando il numero 02.64107700». Il test del micro-rna nel sangue «è la novità di Cosmos II - aggiunge Pier Paolo Di Fiore, medicina molecolare dello Ieo -. I nostri studi hanno dimostrato che può indicare la presenza di cancro al polmone in fase iniziale e distinguere tra noduli benigni e maligni. Ma va validato e Cosmos II serve anche a questo. Così un domani un semplice e poco costoso esame del sangue potrà essere il vero test di diagnosi precoce».
Nessun commento:
Posta un commento