martedì

Rischio arsenico da rubinetti

Il ministero della Salute sta avviando alle Regioni la comunicazione che abolisce la deroga che portava a 50 milligrammi per litro la concentrazione massima di arsenico nelle acque destinate al consumo. Ora, ha spiegato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, a margine del suo intervento al V Forum Risk management in Sanità, sarà necessario fare un piano con le Regioni. L'ordinanza di deroga era stata fatta, ha riferito il ministro, "perché si prevedeva che non ci fosse alcun parere negativo da parte della Comunità europea". Il limite, ha ancora ricordato il ministro, era fissato a 10 milligrammi per litro e l'ordinanza lo aveva portato a 50, ora la Comunità europea indica l'opportunità di non superare i 20 milligrammi.


RISCHIO ARSENICO DA RUBINETTI, NO UE A TERZA DEROGA - Rischio acqua all'arsenico nei rubinetti di 128 comuni italiani su un totale di circa 8.100 amministrazioni. La qualità delle forniture è finita nel mirino di Bruxelles in quanto numerosi Comuni sono nell'impossibilità di rispettare i parametri europei per quanto riguarda la presenza di alcune sostanze, nelle acque destinate al consumo, come arsenico, floruro e borio. La Commissione europea ha infatti accolto solo parzialmente la richiesta dell'Italia di poter beneficiare di una terza deroga per permettere alle aree ancora in difficoltà di avere più tempo a disposizione per rispettare i parametri imposti dalla direttiva Ue del 1998 sulla sicurezza delle acque destinate al consumo. Si tratta, secondo da quanto anticipato una inchiesta pubblicata sul quotidiano ecologista Terra, di numerosi comuni situati soprattutto nel Lazio, ma anche in Campania, Lombardia, Toscana, Trentino Alto-Adige e Umbria. "I 128 comuni con un tasso troppo alto di arsenico nell'acqua non sono un problema che si può risolvere con un colpo di mano burocratico", afferma il senatore Franco Bruno di Alleanza per l'Italia, componente della Commissione Territorio, ambiente e beni ambientali, annunciando un'interrogazione parlamentare al ministero della Salute. In particolare per quanto riguarda l'arsenico, scrive la Commissione Ue, "occorre autorizzare unicamente deroghe per valori di arsenico fino a 20 microgrammi al litro". E spiega: "Le prove scientifiche nei documenti indicati in riferimento negli orientamenti dell'Organizzazione mondiale della sanità, e nel parere del Comitato scientifico dei rischi sanitari e ambientali, consentono deroghe temporanee fino a 20 microgrammi il litro, mentre valori di 30, 40, 50 microgrammi il litro determinerebbero rischi sanitari superiori, in particolare talune forme di cancro". Tuttavia anche le deroghe autorizzate dovranno rispettare alcuni imperativi. In primo luogo, per quanto riguarda il consumo di acqua potabile da parte dei neonati e dei bambini fino all'età di tre anni, l'Italia deve assicurare che la fornitura di acqua rispetti i valori dei parametri della direttiva Ue. Inoltre, le autorità italiane devono informare gli utenti sulle modalità per ridurre i rischi legati all'acqua potabile per la quale è stata concessa la deroga, in particolare per quanto riguardi i neonati e i bambini fino a tre anni. L'Italia dovrà poi effettuare un monitoraggio dei parametri interessati, mettere in atto piani d'azione correttivi e dal 2011 presentare una relazione annuale sui progressi realizzati. La deroga, secondo Stefano Ciafani, direttore scientifico di Legambiente, "é uno strumento previsto per rientrare in tempi brevi nei limiti delle sostanze inquinanti e quindi per risanare una situazione non legale, ma gli enti locali avrebbero dovuto avvisare i cittadini della presenza oltre i limiti degli inquinanti in acqua potabile. Ora, in pratica - conclude Ciafani - se la richiesta italiana di allungare la deroga non viene autorizzata, l'acqua, nei 128 comuni, è fuori norma e i comuni dovranno fare un'ordinanza per vietarne l'uso per la presenza di arsenico oltre i limiti". I limiti per legge, riferisce Ciafani, sono per l'arsenico di 10 microgrammi per litro mentre in alcuni comuni del Lazio arrivano a 50 microgrammi per litro.

fonte:http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/11/23/visualizza_new.html_1697588869.html

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