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Nuova scoperta sul grasso del pesce: è antinfiammatorio

Ecco perché il pesce ci protegge dall’artrite reumatoide. Mangiare pesce fa bene. Una nuova ricerca ha messo in luce le eccezionali potenzialità dell’olio di pesce, e del suo ruolo nella cura d’infiammazioni come l’artrite reumatoide, di cui, fra l’altro, ancora non si conoscono bene le cause. In un articolo pubblicato su Nature, i ricercatori dell’Università Queen Mary di Londra e dell’Università di Harvard hanno descritto come il nostro corpo riesca a trasformare una componente dell’olio di pesce, l’acido grasso essenziale omega-3 DHA, in una sostanza nota come Resolvina D2, in grado di proteggerci dalle infiammazione che portano a patologie come l’artrite reumatoide. Due parole su… artrite reumatoide – I benefici dell’olio di pesce e in particolare delle sostanze che contiene, i famosi omega-3, sono stati approfonditi soprattutto in seguito a importanti studi epidemiologici che hanno mostrato perché, per esempio, Giapponesi ed Eschimesi in generale muoiono meno per problemi cardiaci.
Il segreto sembra legato proprio alle loro abitudini alimentari… sono fortunati, vivono in zone in cui possono pescare grandi quantità di pesce ricco di omega-3. Ma i benefici si estendono anche ad altre patologie, prima fra tutte l’artrite reumatoide. Di fatto la malattia esordisce in seguito a una reazione autoimmune, l’organismo attacca se stesso colpendo i tessuti sani, provoca un’infiammazione delle articolazioni e può avere un decorso iniziale piuttosto rapido portando presto a condizioni d’invalidità, da qui l’importanza di una diagnosi precoce. Il problema è che spesso la diagnosi coincide con la comparsa dei primi problemi, quando la malattia è già in atto, quando già ci sono dolori, tumefazioni, rigidità e altri disturbi alle articolazioni.
Spesso è tardi per far qualcosa. Almeno l’1% della popolazione mondiale ne è colpita, circa 70 mila persone in Svizzera, di queste la maggioranza sono donne, tre volte più degli uomini, di solito soprattutto persone fra i venti e cinquant’anni, ma anche più giovani. Resolvina D2, la ricerca – La sostanza studiata, Resolvina D2, potrebbe essere la base per nuovi trattamenti sia contro l’artrite sia contro patologie come l’ictus; la sua forza sta nel fatto che, a differenza di altri antinfiammatori, non sembra indebolire il sistema immunitario. La ricerca ha spiegato i meccanismi con cui il nostro organismo converte il DHA, l’omega-3 presente nell’olio di pesce, in Resolvina D2, mostrandone anche la struttura chimica e il modo in cui riesce poi a proteggere i nostri tessuti evitando la reazione autoimmune. I pregi di questa sostanza si conoscevano già, ma non erano noti i meccanismi d’azione, di trasformazione. Uno degli aspetti emersi è stata l’efficacia di questa sostanza anche a basse dosi. La speranza dei ricercatori è quella di capire come arrivare a usarla anche per altre malattie, altre forme d’infezione dei tessuti. In questo tipo di reazioni autoimmuni è come se le nostre difese naturali, i globuli bianchi, fossero guidati erroneamente ad attaccare e distruggere cellule sane. Introducendo la Resolvina D2 le cellule dei tessuti sani cominciano a produrre piccole quantità di una sostanza, che funziona come un segnale capace di scoraggiare i globuli bianchi dall’attaccare le cellule del tessuto, prevenendo così eventuali infiammazioni dannose. Il messaggio è chiaro e ce lo sentiamo ripetere sempre: mangiare pesce può far molto per aiutarci a vivere in salute.
 fonte rsi.ch   /http://goodnews.ws/2009/10/30/nuova-scoperta-sul-grasso-del-pesce-e-antinfiammatorio/

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