lunedì

Due nuovi test del sangue per scoprire il cancro del colon-retto

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Meno invasivi e fastidiosi della colonscopia e della ricerca del sangue occulto nelle feci
BERLINO - Due nuovi esami del sangue, meno invasivi per i malati e anche più convenienti dal punto di vista costo-efficacia, potranno presto aiutare il medico nell'identificazione precoce dei tumori gastrointestinali. La novità è stata presentata a Berlino al Congresso multidisciplinare dell'European Cancer Organisation (Ecco) e della European Society for Medical Oncology (Esmo). Il cancro del colon-retto, negli Stati Uniti e in Europa, fa registrare 560 mila nuovi casi l'anno e 250 mila morti. Morti che potrebbero essere ridotte se la malattia fosse diagnosticata in una fase iniziale, quando è
più curabile. Fino a oggi però i metodi principali per la diagnosi sono stati la colonscopia e la ricerca di sangue occulto nelle feci. Sistemi non certo graditi ai pazienti, che spesso non aderiscono agli screening. Joost Louwagie, della società OncoMethylome, con sede a Liegi, in Belgio, ha illustrato uno dei due nuovi studi che potrebbero ribaltare la situazione: il primo si basa sull'estrazione del Dna da campioni di sangue e sulla ricerca di alcuni specifici geni metilati, presenti solo in persone con neoplasie all'intestino. «Abbiamo ottimizzato i metodi di estrazione e di rilevazione della metilazione del Dna - sottolinea Louwagie - in modo da poter rilevare i bassi livelli di metilazione dei geni presenti nei pazienti con cancro colorettale, cosa che ci ha permesso di trovare un'alta frequenza di metilazione di due geni, Syne1 e Foxe1. Questa situazione è molto infrequente nelle persone sane». Il campione di sangue «potrà essere prelevato da infermieri o medici, senza la necessità di apparecchiature o di formazione speciali», sottolinea l'esperto.

IL MARKER PER LE METASTASI - Il secondo lavoro, firmato dai ricercatori della Ecrc Charitè University of Medicine e del Centro di medicina molecolare Max-Delbrueck, entrambi a Berlino, ha messo in evidenza un altro promettente esame del sangue che potrá aiutare a diagnosticare i tumori del colon, del retto o gastrici. Secondo Ulrike Stein, che ha guidato la ricerca, il test potrà anche prevedere la probabilità di metastasi dopo la diagnosi. Stein e il suo team hanno studiato nel sangue di pazienti con tumori gastrointestinali la presenza di un particolare trascritto (la prima fase dell'espressione di una proteina), chiamato S100A4: «Abbiamo scoperto che S100A4 era presente a livelli significativamente elevati nei pazienti affetti sia da cancro colorettale che gastrico, ma non nei gruppi di controllo, e che i livelli erano ancora più alti nei malati con metastasi rispetto a quelli con un tumore localizzato». Per entrambi i test ci sarà bisogno di studi prospettici più ampi, prima di arrivare all'impiego vero e proprio nella pratica clinica. Ma i risultati già ottenuti promettono di offrire presto nuove modalità per lo screening, con un più alto livello di partecipazione da parte dei cittadini fino a oggi restii a sottoporsi agli esami.
fonte:http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/09_settembre_21/test-sangue-tumori-colon_ae8f9a84-a6a3-11de-8d5f-00144f02aabc.shtml

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