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ISMERIAN, MEDICINA DALLO SPAZIO PER FERMARE IL TEMPO


Apre a Treviso il primo centro europeo privato di terapie anti-aging, settore che negli USA vale 70 bilioni di USD. Tra i fondatori il “dottore degli astronauti” Filippo Ongaro
Treviso, 7 Aprile 2009
La medicina del futuro viene dallo spazio e sbarca a Treviso: nella città veneta ha aperto i battenti il primo centro europeo privato di terapie rigenerative e anti-aging. Ismerian – questo il suo nome – ha tra i fondatori il dottor Filippo Ongaro, reduce da un’esperienza decennale al fianco degli astronauti europei, americani e russi. «Per l’assenza di gravità e le condizioni estreme di una stazione spaziale – spiega Ongaro – dal punto di vista dell’invecchiamento 6 mesi in orbita equivalgono a 10 anni sulla terra. Il mio compito era quello di mantenere gli equipaggi al massimo della loro salute e condizione psico-fisica. In Ismerian possiamo dunque vantare competenze uniche, che mettiamo a disposizione di tutti perché tutti possano vivere meglio e più a lungo». Il settore della medicina antinvecchiamento negli USA vale 70 bilioni di dollari e cresce del 9,5% all’anno. Secondo uno studio di Global Industry Analysts, a livello mondiale toccherà quota 115,5 bilioni di qui al 2010. «In Italia siamo solo all’inizio, ma la strada è tracciata – spiega l’imprenditore trevigiano Franco Zorzi, presidente Ismerian – e ci attendiamo risultati in linea con quelli americani. E poi, in un paese prossimo alla stagflazione come è il nostro, bisogna avere il coraggio di credere in nuove idee e di investirvi». In quest’ottica è stata realizzata una sede particolarmente prestigiosa di oltre 1000 metri quadri, con 7 differenti aree per altrettanti specifici servizi mirati di avanzata concezione, in cui opera uno staff composto da 8 professionisti e vari consulenti.

«La medicina anti-aging rappresenta anche una straordinaria opportunità di risparmio di denaro pubblico – interviene l’ad Alberto Zorzi. – In Italia la spesa pensionistica è di circa 200 miliardi; quella per la sanità supera i 100 miliardi. Se il Governo investisse anche solo una piccola parte di queste risorse nella medicina antinvecchiamento, decurterebbe tali spese in modo sorprendente». Uno studio della Fondazione SIMG (Società Italiana di Medicina Generale) quantifica in oltre 60 miliardi il risparmio che si potrebbe ottenere entro 20 anni con la sola attuazione di un programma nazionale di abbattimento dell’eccesso di colesterolo nel sangue, all’origine di tante disfunzioni cardiovascolari.

«Il 90% delle malattie degli adulti è legato ai processi degenerativi dell’invecchiamento – conferma il Dottor Ongaro. – Quindi: patologie cardiovascolari e cerebrovascolari, diabete, ipertensione, osteoporosi, osteoartrite, patologie autoimmunitarie, Alzheimer. Con gli interventi preventivi e rigenerativi di Ismerian queste malattie possono essere in gran parte evitate o rallentate». La “medicina dello spazio” punta innanzi tutto a una diagnosi ultra-precoce. Con l’analisi del DNA e numerosi altri esami di laboratorio e test funzionali, identifica squilibri clinici ed eventuali predisposizioni a certe malattie, che vengono poi prevenute con programmi personalizzati e multi-modali di ottimizzazione della salute.

Filippo Ongaro: «La combinazione di terapie mirate farmacologiche e naturali, nuovi stili di vita che contemplino esercizio fisico regolare e una dieta su misura, può portare a un sensibile rallentamento dell’orologio biologico. Ciò può consentire, in linea teorica, una durata della vita fino a 120 anni: un traguardo che – lo dice la comunità scientifica – è ormai alla nostra portata. E noi di Ismerian stiamo lavorando per spostare questo limite ancora più in là». L’Istituto Ismerian, supervisionato da un Comitato Scientifico Internazionale, è impegnato in attività di ricerca applicata in collaborazione con università e centri d’eccellenza italiani e stranieri, tra cui l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa e l’Institute for Biomedical Problems di Mosca.

«Questo tipo di medicina – conclude Ongaro – presenta inoltre diverse interessanti implicazioni che esulano dalla ristretta sfera della cura dell’anziano. Prendiamo la maternità, ad esempio: un’esperienza che, nel mondo occidentale, viene procrastinata sempre più. Vari modelli sperimentali hanno dimostrato che l’avanzata età materna può avere un impatto negativo sulla longevità della prole. Oggi però, con un adeguato programma di ottimizzazione della sua età biologica, una donna di 35-40 anni e oltre può garantirsi, non solo maggiori chance di avere la gravidanza desiderata, ma anche una migliore salute per sé e per il suo bambino».

(Mario Pinzi)
fonte:www.cybermed.it

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