Una particolare proteina del cervello, finora conosciuta perchè favorisce l’adesione tra le cellule nervose, in realtà ha un ruolo molto importante anche nel sistema immunitario e per le metastasi, scoperta che apre la strada a nuove terapie contro i tumori e le patologie autoimmuni.
La ricerca arriva dal lavoro di Ugo Cavallaro, direttore del programma Adesione cellulare al Campus Ifom-Ieo di Milano, in collaborazione con Maria Rescigno, del dipartimento Oncologia dell’Ieo.
Nello studio, pubblicato sul Journal of Experimental Medicine, i ricercatori hanno visto che dopo uno stimolo infiammatorio anche le cellule che rivestono i vasi sanguigni (e quindi non solo il cervello) iniziano a produrre la molecola 'adesivà L1, che fa da ponte di collegamento tra le cellule dei vasi e le cellule del sistema immunitario (dendritiche). Questa scoperta apre a nuove terapie per diverse patologie: «Nel caso di risposta immunitaria eccessiva, come nelle malattie autoimmuni – spiega Cavallaro – sarebbe possibile prevenire l'interazione tra cellule dendritiche e parete vascolare neutralizzando L1 con uno specifico anticorpo». Più vicina anche l’individuazione di nuovi bersagli farmacologici contro il cancro: «Alcuni tumori come il cancro al colon, il melanoma e il carcinoma ovarico – precisa Cavallaro – esprimono alti livelli di L1 che sono correlati con l’invasione e le metastasi del tumore. Spesso le cellule tumorali usano meccanismi molto simili a quelle del sistema immunitario per entrare nei vasi sanguigni e metastatizzare, per cui inattivare L1 potrebbe rappresentare una valida strategia anti-disseminazione».
La ricerca è stata condotta grazie al sostegno tra gli altri dell’Associazione italiana ricerca cancro, Telethon, Fondazione Cariplo, Ministero della salute e Association for international cancer research.
sabato
Tumori: nel cervello una molecola complice delle metastasi
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