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Presto nuovi test genetici prenatali per sindrome Down



Non invasivi e più sicuri; preoccupazione degli antiabortisti

Non invasivi e più sicuri; preoccupazione degli antiabortisti
Roma, 24 feb. (Apcom) - Diverse aziende farmaceutiche stanno sviluppando nuovi test prenatali per la sindrome di Down, con l'obbiettivo di mettere a punto controlli più efficaci rispetto a quelli attuali, utilizzati da circa metà delle gestanti ma che spesso danno risultati ambigui. Come riporta il quotidiano statunitense The Washington Post tuttavia i nuovi test - il primo dei quali dovrebbe essere disponibile a partire dalla prossima primavera - hanno riaperto le polemiche sul fatto che le autorità sanitarie statunitensi non richiedano alcuna prova dell'efficacia dei nuovi controlli prima della loro messa in vendita. In particolare, gli antiabortisti temono che le nuove tecnologie incoraggino l'interruzione delle nascite (anche in presenza di risposte non perfettamente affidabili), mentre i difensori dei diritti dei disabili sottolineano come la diminuzione delle persone affette dalla sindrome possa aggravare la discriminazione esistente nei loro confronti. I nuovi test si basano sulla possibilità di isolare ed analizzare materiale genetico proveniente dal feto ma che circola nel sangue materno, come singole cellule o frammenti di Dna o Rna; un sistema dunque non invasivo, al contrario dell'amniocentesi, considerato il più affidabile ma anche il più rischioso e che non può essere praticata prima del secondo trimestre di gravidanza.

Mgi
fonte:www.ilriformista.it

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